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1- Nel corso della storia italiana, si sono avvicendante numerose e importanti riforme nel sistema scolastico del paese, spesso specchio dell’energia – rivoluzionaria, riformista o conservatrice – delle varie forze di governo. Tra queste, una delle più significative è stata la legge n.1859/1962 che ha introdotto la scuola media unica e obbligatoria e che ha contribuito a cambiare i connotati del sistema educativo italiano e del tessuto sociale. Entrata in vigore il 31 dicembre 1962, la riforma è nata sotto il primo governo di centro – sinistra e ha portato alla creazione di un nuovo ciclo di istruzione: i primi due anni della scuola media inferiore (11-13 anni) e la scuola media superiore (14-16 anni) furono unificati in un ciclo unico di tre anni, obbligatorio Sessant’anni fa, dunque, dal primo ottobre 1963, il mondo della scuola e la società civile ebbero a che fare con un nuovo modello formativo: una vera e propria rivoluzione che non mancò di generare critiche, dibattiti anche aspri e considerazioni più o meno generose sull’adeguatezza della riforma della scuola al tessuto sociale di quell’epoca. Quello che per noi, oggi, rappresenta la normalità è il frutto di un grande lavoro riformista, fortemente voluto dal PSI per rendere l’istruzione più accessibile a tutti i ragazzi, indipendentemente dalla situazione economica delle famiglie. La Scuola Media Unica aveva, dunque, l’obiettivo di fornire una base educativa solida e comune a tutti gli studenti, garantendo che fossero preparati per affrontare le sfide del futuro. Il tutto, in pieno accordo con il principio affermato dall’art.34 della Costituzione, entrata in vigore quindici anni prima. La portata innovatrice dell’introduzione della Scuola media unica è indiscutibile: nella società intera si apriva, per la prima volta, un dibattito importante sull’educazione, la formazione e il futuro dei giovani e si agiva per rompere le dighe di uno status quo rigido e conservatore.
2- Erano gli anni del grandissimo fermento, in cui la crescita e la consapevolezza collettiva veniva alimentata dall’esigenza di raggiungere obiettivi di emancipazione civile e sociale. Quella fu la stagione delle grandi riforme: dalla scuola media unica, allo statuto dei lavoratori, alla legge su divorzio. Riforme che nascevano non solo da una classe politica appassionata ma anche da una grande partecipazione popolare.
3- La scuola media unica ebbe un grandissimo impatto sulla società e raggiunse obiettivi importantissimi: l’obbligo scolastico coinvolgeva i giovani studenti fino al 14esimo anno di età, prese corpo il concetto momento della democratizzazione della scuola e dell’educazione, non più esclusiva ma inclusiva e indipendente dalle possibilità economiche e, si rafforzò culturalmente il concetto del diritto allo studio per tutti. È proprio grazie all’introduzione della scuola media unica che, nei decenni successivi, si affermò la scuola secondaria superiore, aprendo la strada al progresso.
4- E' essenziale continuare a investire nell’istruzione come mezzo per promuovere la crescita individuale e collettiva. Affrontando le sfide attuali per garantire un sistema educativo all’altezza delle aspettative delle nuove generazioni. La scuola è il cuore della nostra società e del nostro futuro, e la sua evoluzione continua a essere una priorità fondamentale.

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